Olio della Setteponti
Un’eredità da preservare e un tesoro da gustare
Una produzione tipica del Valdarno nella stagione autunnale è l’olio extravergine d’oliva la cui origine risale al secolo XVIII quando le fasce collinari sotto la strada dei Setteponti, e dell’altro lato, sotto i monti Del Chianti, furono destinate alla coltivazione di piante d’olivo.
In queste zone si trova un clima particolarmente favorevole per la buona esposizione al sole, ma la pianta è molto delicata per cui può capitare anche il rovescio della medaglia, e cioè, che tale esposizione nei mesi più freddi, possa provocare gravi danni alle colture come è successo ad esempio nel 1985 quando una lunga gelata “bruciò” un’enorme quantità di olivi.
A differenza di molte altre regioni del sud d’Italia, qui non si trovano grosse piante secolari, ma il prodotto finale è comunque di elevata qualità.
Le zone migliori di produzione sono 2:
- le colline di Reggello, dove si produce un olio con un bassissimo grado di acidità che oscilla appena tra lo 0,1 e lo 0,2%,
- le colline di Pergine Valdarno con il famoso “Pergentino“.
Si produce comunque un ottimo olio in tutte le altre aree collinari della zona comprese fra i 300 e i 500 metri d’altitudine come ad esempio Mercatale, Moncioni e Montegonzi, nel versante del Chianti, e Pian di Scò, Castelfranco di Sopra e Loro Ciuffenna dalla parte del Pratomagno.
L’olio novello, ricavato con le prime olive, ha un gusto particolarmente pizzichino ed il modo migliore per apprezzarne le sue qualità è da gustare sul pane tipico toscano, magari leggermente abbrustolito sulla brace e con una strofinata d’aglio sopra.